TUTTA LA VERITà SUI CIBI PROTEICI

L’inversione di tendenza è evidente: se prima erano i cibi “senza” (glutine, zucchero, lattosio, grassi) a strizzarci l’occhio dagli scaffali dei supermercati con la loro certificata magrezza e vocazione al sacrificio (di ingredienti), oggi il potere di sedurci è tutto nelle mani (e nei barattoli) dei più corpulenti “pro”, cioè gli alimenti addizionati di proteine, detti anche HP, high protein. Che promettono tenuta fisica, energia, muscoli tonici e abbondanti già dal packaging: in genere nero o rosso fuoco, comunque chic e “very pumping”, ispirato al performante mondo (e relativi prodotti) del fitness e delle palestre.

Per la gioia dei giovanissimi che si manifestano sempre più inclini a spendere (o far spendere a genitori consenzienti) cifre anch’esse maggiorate per i tanti elisir di perfezione con cui riempiono la loro lista della spesa ideale: fiocchi di latte con 25 grammi di proteine per vasetto, dessert cioccolato e panna (17 gr), pro-snack o merendine (16% di proteine), mousse vari gusti (15 gr), yogurt al burro di arachidi e banana (15 gr), fiocchi d’avena (21%), pudding al caramello (20 gr), pasta (55%), ma anche biscotti, pane in cassetta, cracker, patatine chips, gelati, creme spalmabili, bibite, addirittura acque oligominerali.

Il dato è ormai consolidato e non si parla neanche più di trend: quando una famiglia su tre acquista una determinata categoria di prodotti si tratta di una vera abitudine di consumo. L’Osservatorio Immagino, studio semestrale sui comportamenti d’acquisto dei consumatori nato dalla collaborazione tra GS1 Italy e NielsenIQ, ha fotografato l’incremento della presenza di alcuni gruppi di alimenti della categoria rich-in e ha rilevato che il giro d’affari dei cibi proteici è di oltre 1,7 miliardi di euro, il 5,1% del totale. E che l’incremento degli acquisti di questi prodotti è stato del 19,6% da giugno 2022 a giugno 2023.

È il marketing, bellezza! O servono davvero tutte queste proteine, specie a giovani o anziani? E a cosa sarebbero utili? Ad “aumentare la massa muscolare a discapito di quella grassa”, “a farsi il fisico e a essere prestanti sessualmente”, “a dimagrire”, “ad avere la tartaruga scolpita sulla pancia” come dicono oggi molti ragazzi (e ragazze)?

Lo abbiamo chiesto a Eliana Liotta, saggista esperta in Scienze della vita e della salute, autrice del nuovo La vita non è una corsa, in collaborazione con l’Università e l’ospedale San Raffaele di Milano, edito da La Nave di Teseo.

"In realtà, i livelli raccomandati di energia e nutrienti (Larn), redatti dalla Società italiana di nutrizione umana, indicano come quantità giornaliera di proteine necessaria al nostro organismo 0,9 g per chilogrammo di peso corporeo. In pratica, una donna che pesa 54 chili ha un fabbisogno proteico giornaliero pari a circa 49 g". E considerato che un etto di carne ha una trentina di grammi di proteine, ne risulta che con una dieta sana e varia raggiungere il fabbisogno proteico giornaliero non è così difficile.

"Inoltre", continua Liotta, "i prodotti HP sono nella maggior parte dei casi alimenti ultraprocessati, cioè molto lavorati, cibi “inventati” dall’industria mettendo insieme tanti ingredienti per ottenere un prodotto che sia palatabile, ossia ultragustoso, e ultracomodo da consumare, ma pur sempre ultraprocessato". Quali sono questi ingredienti “ultra”? "Quelli che non utilizzereste mai nelle vostre cucine", dice Liotta, "edulcoranti e addensanti, coloranti, amido di frumento e via così".

Numerosi studi ora avvisano che il consumo eccessivo di questi elementi è correlato a rischi per la salute, oltre che all’obesità". Eppure, uno dei segreti del successo dei cibi “pro” e delle diete proteiche sarebbe proprio quello di far dimagrire. "Vero, ma attenzione alle etichette", conclude Liotta, "perché molti prodotti iperproteici contengono anche altri ingredienti da valutare caso per caso, e poi c’è da considerare che la proteina di per sé non è priva di calorie: per la precisione, ogni singola proteina ha quattro calorie. Infine, non è vero che abbiamo un bisogno smodato di proteine: l’American college of sports medicine raccomanda anche ai super atleti di non superare il tetto di 2 g di apporto proteico per chilo corporeo, perché altrimenti l’organismo fa fatica a smaltirne gli eccessi con effetti nocivi sulla salute. Insomma, va ribadito: per una dieta sana servono anche una giusta quota di grassi e carboidrati che, tra l’altro, sono necessari al corpo per creare in autonomia le proteine". Senza bisogno di andare a comprarle.

2024-04-14T15:02:17Z dg43tfdfdgfd