ASSUMERE GLI INTEGRATORI SERVE DAVVERO?

Negli ultimi dieci anni il consumo di integratori in Italia è cresciuto del 60 per cento (dati Integratori&Salute), sono quindi circa trenta milioni gli italiani che ne fanno uso per supportare mente e corpo. Ma che cosa ci aspettiamo da loro?

"Partiamo da un assunto: gli integratori non sono farmaci e non curano. Sono nutrienti che di base già ingeriamo tramite la dieta in dosaggi modesti e poco impattanti", spiega Filippo Ongaro, medico, longevity coach e founder del Metodo Ongaro, un percorso di potenziamento psicofisico che mira a un invecchiamento sano. "Con l’integrazione non si rovescia il processo di invecchiamento, ma si possono raggiungere i dosaggi necessari a regolare il metabolismo. Nell’ottica del vivere meglio non servono grandi dosi per brevi periodi, piuttosto il contrario".

"La longevità non è un disequilibrio da colmare, ma un processo da sostenere quotidianamente. Con gli integratori non si compensano mancanze nutrizionali e non si possono nemmeno eliminare gli effetti di ciò che è già avvenuto, come per esempio la comparsa delle rughe, ma si possono rallentare i processi d’invecchiamento. Ma non esiste una forma di integrazione uguale per tutti, bisogna sempre farsi seguire da un professionista che tenga conto delle vulnerabilità. In generale, è necessario cominciare a proteggere e nutrire la propria longevità intorno ai trent’anni, quando l’organismo è ancora integro e ricettivo. Più si va in là con gli anni, più il fisico avrà accumulato danni difficili da riparare. L’obiettivo non è bloccare l’invecchiamento, ma gestirlo nel miglior modo possibile".

Inflamaging e stress ossidativo

Tra gli integratori che ottimizzano le funzioni fisiologiche troviamo i nutraceutici, sostanze di origine naturale in grado di svolgere una funzione benefica sull’organismo. "Quando si parla di nutraceutici per la longevità ci si riferisce a quelli per la longevità cellulare, che supportino la capacità delle cellule di mantenere funzioni e integrità strutturale nel tempo", spiega Mariuccia Bucci, dermatologa e presidente dell’ISPLAD. "Col passare degli anni le cellule, e quindi la pelle, subiscono un deterioramento da stress ossidativo e infiammazione con progressiva perdita di funzionalità energetica. Gli integratori possono aiutare a contrastare questo processo".

"Se pensiamo agli stati infiammatori, l’integrazione più efficace è quella degli Omega 3 che si assumono tramite pesce e alghe e producono le prostaglandine antinfiammatorie che fanno bene a corpo e mente", dice Bucci. "L’importante è che vengano assunti sotto forma di fosfolipidi e perciò pronti per esser assimilati. Nelle formule poi non possono mancare gli antiossidanti perché gli Omega 3 si ossidano facilmente e se non protetti rischiano di aumentare lo stress ossidativo. Per contrastarlo sono utili la polidatina e l’astaxantina. Il primo è un polifenolo presente nell’uva e nel vino rosso dalle proprietà antiradicaliche, antinfiammatorie e cardioprotettive.

L’astaxantina, invece, è un carotenoide che si trova in molti organismi marini ed è fra gli antiossidanti più potenti, efficace sulla longevità cerebrale, da assumere in una dose minima di dieci milligrammi al giorno. Per quel che riguarda l’invecchiamento cutaneo, è bene integrare il collagene, fino a cinque grammi al giorno, e l’acido ialuronico, duecento milligrammi al giorno, purché entrambi idrolizzati. Questi sostengono la struttura della pelle, migliorano l’idratazione e restituiscono elasticità".

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